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IL MILIONE

IL VIAGGIO DI MARCO POLO

(visualizza locandina)

 Prima esecuzione assoluta - 12 Luglio 2008

Parco Villa Bernini Buri  - S. Michele Extra - Verona

 

di Giannantonio Mutto
libretto di Valentino Perera e Maria Gianfilippi
narrazione di Giovanni Signori
direttore Stefano Gentili
maestro del coro Valentino Perera


maestri d’orchestra
Stefano Gentili
Carlo Miotto
Petra Maria Teclu
Zoltan Szabo


con la collaborazione di
Federica Bernardi
Sonia Bianchetti
Alessio Preosti
 
immagini di Emanuele Luzzati
tratte da “Il Milione” (ed. Nuages)
 
direzione artistica: Stefano GentiliValentino Perera


2008 - VILLA BURI MUSICA: 4ª EDIZIONE

1-12 Luglio 2008: in collaborazione con l'Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Verona, VILLA BURI MUSICA, primo Stage Internazionale per Giovani Musicisti. 

   
L’ESPERIENZA
Lo Stage internazionale per giovani musicisti "VILLA BURI MUSICA" si propone la realizzazione di un percorso musicale residenziale che coinvolga ragazzi europei impegnati nello studio di uno strumento o nel canto. Durante la permanenza vengono proposti ai giovani musicisti lo studio e la preparazione di uno spettacolo musicale originale, sotto la guida di insegnanti qualificati. L’opera appositamente composta per lo stage viene presentata nel concerto finale.
I giovani partecipanti convivono in un ambiente moralmente sano e culturalmente stimolante, nel rispetto delle regole dello stare insieme, e vengono coinvolti, insieme ai docenti e ai collaboratori, in un’esperienza unica di crescita umana e di condivisione musicale ed emotiva. I momenti di studio, di riflessione, di gioco conducono alla conoscenza personale e reciproca, all’affiatamento necessario per la realizzazione di una struttura complessa qual è la composizione musicale da eseguire.
All'interno di questo percorso di reciproca conoscenza e rispetto, particolare rilevanza ha avuto nel 2008 la collaborazione con il progetto Note di Pace, promosso dal mensile Confronti con l’associazione Il Germoglio. Sono stati ospitati sei ragazzi musicisti provenienti da Israele: tre di loro ebrei, tre arabi. L’esperienza dello Stage ha rappresentato un contributo nell’intento di sostenere, attraverso il linguaggio musicale, il dialogo necessario per affrontare un cammino di pace.


Spettacolo areniano: 4 luglio 2008
Con il contributo della Fondazione Arena, i partecipanti allo stage hanno assistito allo spettacolo areniano “TOSCA”, di  Giacomo Puccini.
 
“IL MILIONE”: L’OPERA 2008

Nell'ambito dello stage è stato prodotto lo spettacolo IL MILIONE, su libretto di Maria Gianfilippi de' Parenti e Valentino Perera, musica di Giannantonio Mutto; proiezioni di immagini di Lele Luzzati da "Il Milione", edizioni Nuages. I testi narrati sono stati scritti dal regista e attore Giovanni Signori, e tracciano la storia di un'esperienza di conoscenza e di crescita individuale. L'apertura verso  il mondo, il superamento della paura dell'altro, il ricordo delle proprie origini, tutto questo rappresenta il viaggio di Marco verso il suo divenire uomo.

L’opera musicale sul tema del viaggio, della memoria storica, dell’interazione e cooperazione fra diverse culture, è stata composta appositamente per lo stage e trasmette l’aspirazione alla conoscenza di mondi nuovi, di civiltà diverse e arricchenti. La musica riecheggia melodie di paesi lontani e suggestioni etniche; il ricordo di giochi e filastrocche nei campielli veneziani spinge Marco Polo, partito ragazzo per sete di avventura, a ritornare arricchito di qualcosa che non può essere venduto, ma solo regalato: l’incontro con culture diverse lo conduce a riconoscere il loro valore e la loro specificità, nell’accrescimento della conoscenza. Allo stesso tempo, il viaggio di Marco rappresenta un percorso di crescita personale, che si sviluppa nel superamento di vari ostacoli e nel mantenimento del legame con le sue radici culturali, le quali permettono l’aspirazione al ritorno.

In una visione più individuale, il viaggio di Marco Polo rappresenta il percorso che ognuno di noi è chiamato a fare nel momento in cui affronta la propria vita. I ragazzi vedono davanti a sé un viaggio meraviglioso, ricco di promesse ma anche di insidie. E, come Marco, dovranno affrontare i pericoli che provengono dall’esterno (i Tartari) e la solitudine e la paura che nascono nell’intimo (il deserto). Riuscire a vincere le difficoltà, riconoscere se stessi negli aspetti positivi come nelle proprie debolezze, è la chiave di volta nella costruzione della propria identità.


Contributi:
La preziosa collaborazione da parte di Alberto Benetti, Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Verona, rende possibile il contributo comunale ai ragazzi veronesi per l'abbattimento delle quote di iscrizione.
 
Con il patrocinio di:
Comune di Verona
Unicef  - Comitato di Verona
Conservatorio Statale di Musica "E. Dall'Abaco"
 
Organizzazione:
Orchestra Giovanile Veronese
 
In collaborazione con:
Teatro dei Vaganti 



Associazione Villa Buri Onlus 



Ufficio Scambi Internazionali 



Assessorato alle Politiche Giovanili 
del Comune di Verona



Dipartimento di Scienze Economiche
 dell’Università di Verona


«La brezza che risveglia Venezia


porta con sé i profumi e il mistero dell’Oriente.


Il confronto tra il desiderio di scoprire nuovi mondi


e la paura di misurarsi con l’ignoto


accompagnano Marco Polo alla scoperta dei Tartari


e del loro imperatore Kubilai Khan.


Nel viaggio lungo migliaia di chilometri


Marco diventa uomo, riconosce se stesso


e impara a scoprire il meraviglioso mondo dell’altro.


È la strada alla quale anche noi siamo chiamati


se solo vogliamo metterci in viaggio...» 


(V. Perera)




CURUPIRA

il suono della Terra


di Valentino Perera e Giovanni Signori

ispirato a liriche di Márcia Theóphilo

musica di Giannantonio Mutto

Prima esecuzione assoluta

Domenica 12 Luglio ore 21:30

Parco Villa Bernini Buri  - S. Michele Extra - Verona


Catuetê Curupira!


Le foreste ti chiamano 
a confondere chi atterra

e abbatte gli animali e spaventa gli alberi.

In mezzo al bosco
 le piante raccontano storie fantastiche

- tim tim he taya boya -


e t'implorano:


tamacueré yndayara 
Catuetê Curupira!

(Márcia Theóphilo, da " Catuetê Curupira", 1975)


L’ESPERIENZA
Lo Stage internazionale per giovani musicisti "VILLA BURI MUSICA" è un percorso musicale residenziale che coinvolge ragazzi europei impegnati nello studio di uno strumento o nel canto. Durante la permanenza vengono proposti a tutti i giovani musicisti lo studio e la preparazione di uno spettacolo musicale originale, sotto la guida di insegnanti qualificati. Contemporaneamente si svolge un Masterclass, corso di perfezionamento in violino, viola e violoncello. Il progetto musicale, giunto quest’anno alla quinta edizione, coinvolge i giovani partecipanti, i docenti e i collaboratori in un’esperienza di condivisione culturale ed emotiva, che conduce alla conoscenza personale e reciproca e all’affiatamento necessario per la realizzazione di una struttura complessa qual è la composizione musicale da eseguire. La peculiarità del tema proposto quest’anno invita i ragazzi a riflettere sull’importanza delle proprie radici culturali, fondate anche sul rispetto del patrimonio ambientale e sulla tutela delle sue risorse.
Il progetto mira a creare nei giovani musicisti la consapevolezza di poter intervenire nella società con la loro musica, grazie al tema specifico proposto dall’opera e attraverso la convivenza con musicisti provenienti da vari paesi, in un ambiente moralmente sano e culturalmente stimolante, nel rispetto delle regole dello stare insieme. I giovani partecipanti vengono coinvolti, insieme ai docenti e ai collaboratori, in un’esperienza unica di crescita umana e di condivisione musicale ed emotiva. I momenti di studio, di riflessione, di gioco conducono alla conoscenza personale e reciproca, all’affiatamento necessario per la realizzazione di una struttura complessa qual è la composizione musicale da eseguire.

Età e requisiti di ammissione
Lo Stage è dedicato ai giovani musicisti e coristi dai 10 ai 21 anni. A discrezione della direzione artistica sarà valutata la possibilità di ammissione di orchestrali e coristi più giovani o più anziani (entro i 25 anni), purché disponibili a rispettare lo spirito dello Stage e le regole della permanenza. Allo Stage possono partecipare tutti gli strumenti classici e moderni, senza alcun esame di ammissione. Al Masterclass sono ammessi in totale 12 musicisti (6 per il violoncello e 6 per violino o viola), i quali dovranno presentare un proprio programma di brani da approfondire durante il corso. L’ammissione è vincolata alla valutazione dei docenti. Gli allievi del master sono impegnati anche nella preparazione dell’opera dello Stage, insieme con gli altri giovani musicisti.
 
Docenti, organizzazione
L’attività dello Stage prevede i gruppi di lavoro per strumenti e coro, seguiti da insegnanti qualificati, e le prove d’assieme, durante le quali si costruirà nel complesso lo spettacolo finale. Sono coinvolti cinque esperti musicali (archi, tastiere, chitarre, fiati e percussioni, voce) e due responsabili che seguano i ragazzi nei vari momenti della giornata e per il pernottamento.
Il Masterclass è guidato dal Prof. Zoltán Szábo, primo violoncello nell’orchestra dell’Arena di Verona, e dal Prof. Enrico Balboni, docente di violino al Conservatorio di Musica “A.Pedrollo” di Vicenza. Ogni partecipante al Masterclass ha diritto a 5 ore di lezioni individuali. Inoltre svolgerà il perfezionamento individuale o di gruppo e il lavoro d’orchestra insieme con gli altri partecipanti allo Stage. Le lezioni individuali si terranno la mattina, presso le aule dell'adiacente scuola Dorigo (I.C.20), via Salieri 59.



Spettacolo areniano: 9 Luglio 2009
Con il contributo della Fondazione Arena, i partecipanti allo stage hanno assistito allo spettacolo areniano CARMEN, di  Georges Bizet.
 
“CURUPIRA, IL SUONO DELLA TERRA”: L’OPERA 2009

Particolare rilievo ha avuto l’esecuzione di un’opera assolutamente originale, sul tema del rapporto fra Uomo e Natura e sulla necessità di difesa dell’ambiente per la stessa tutela del genere umano.
Durante l'esecuzione dell'opera sono state proiettate le immagini gentilmente concesse dalla Mostra Internazionale di Illustrazione per l’Infanzia di Sàrmede, Le immagini della fantasia. La composizione, del maestro Giannantonio Mutto, si intitola “Curupira, il suono della Terra” e si ispira alle liriche della poetessa brasiliana Marcia Theophilo. Il libretto è di Valentino Perera, i testi narrati sono stati scritti da Giovanni Signori. Personaggio della mitologia amazzonica, il folletto Curupira è il potente simbolo dello Spirito della Natura, che invita al rispetto dell’ambiente e ad uno sfruttamento consapevole delle sue risorse.

 

Organizzazione:

Orchestra Giovanile Veronese

In collaborazione con:

Teatro dei Vaganti 



Associazione Villa Buri Onlus 



Associazione Il Germoglio Onlus



Le Immagini della Fantasia:Mostra Internazionale di Illustrazione per l'Infanzia di Sàrmede

Con il patrocinio di:

Conservatorio Statale di Musica "E. Dall'Abaco"

Accademia Kronos - Premio "Un bosco per Kyoto" 

Con il patrocinio e il contributo di:

Comune di Verona

Provincia di Verona - Assessore alla Cultura Popolare e Identità Veneta

Iniziativa realizzata con il contributo di:

Regione del Veneto - Assessorato alle Politiche sociali, Volontariato e Non Profit

 


Concerto Finale dello Stage
Sabato 10 Luglio ore 21:30
Parco Villa Bernini Buri  - S. Michele Extra - Verona
INGRESSO LIBERO

musica di Giannantonio Mutto
libretto di Valentino Perera
immagini di Alessandra Dallo e Giovanni Signori
 illustrazioni e scenografia di Manuel Malesani
 regia di Giovanni Signori
 maestro del coro Valentino Perera
 preparatori d’orchestra Stefano Gentili, Carlo Miotto

M° Concertatore e Direttore Stefano Gentili


FACCIAMO L'ITALIA UNITA CON LA MUSICA


Dalla feconda collaborazione con il compositore veronese Giannantonio Mutto e con il Teatro dei Vaganti nasce l'opera composta per lo Stage "VILLA BURI MUSICA 2010". Si tratta di un'opera per coro e orchestra, voci e azione scenica, per la regia di Giovanni Signori con la proiezione di fotografie d'epoca e di illustrazioni di Manuel Malesani, che ha curato anche la scenografia. L'ideazione e il montaggio della proiezione è a cura di Alessandra Dallo.

L’ispirazione iniziale dell’opera musicale immagina che ai diversi colori della bandiera italiana si associno diverse coloriture musicali, a richiamare la ricchezza dei nostri territori, delle nostre lingue, delle nostre popolazioni, con l’auspicio che il cammino unitario del nostro paese sia fertile terreno di pace e di prosperità. L’opera assume però nel complesso un più ampio significato, sottolineando l’importanza dell’impegno giovanile per un esteso ideale di libertà e di democrazia.
La musica prevede importanti interventi per l’orchestra e per strumenti solisti, ma anche la presenza di cori a più voci e di voci soliste. L’esordio è una marcetta per ottavino, alla quale si sovrappone il rullante, poi altre percussioni, e infine l’orchestra, prima in modo disomogeneo, poi sempre più ordinato in un’Ouverture di respiro ampio e arioso, quasi una marcia concorde verso un comune ideale. Si immagina un Quarantotto di moti distanziati e mal organizzati, che diventa pian piano una coscienza unitaria sempre più  omogenea e strutturata.
La canzone “Barricate” parte su un ritmo di tango, a rappresentare la passione giovanile: voci, rulli, suoni, canti si compongono nel grido finale: Libertà.
Con la sua “Suite italiana” Giannantonio Mutto fa l’Italia unita dalla musica. Da un’accurata ricerca è nata una composizione tutta orchestrale nella quale si rincorrono canzoni e danze popolari di tutte le regioni d’Italia: una dichiarazione d’amore per i volti, la gente, i territori, le melodie che ci caratterizzano agli occhi del mondo intero. E’ come un viaggio nella Bella Italia, che inizia dal Nord secondo antiche consuetudini; parte dai valichi delle montagne (ed ecco Tapum, antico canto di minatori divenuto in seguito struggente canto di trincea), per scendere danzando nella vasta pianura padana (Piemontesina) fino al mare: a Venezia, con La biondina in gondoleta; a Genova, con Ma se ghe penso allôa mi veddo o mâ, canzone degli emigranti liguri.
Dalla Sardegna la commozione di Non potho reposare conduce alla canzone del primo colore: “Verde”. E’ un momento di respiro nella terra italiana: campagne, fiumi e torrenti, montagne, dirupi, terra coltivata, paesi e fattorie e case e borghi e castelli e ville e parchi…
Dalla pianura emiliana un’antica danza conduce ad un canto popolare toscano. Poi uno stornello romano introduce la canzone “Bianco”, una riflessione sull’anima, lo spirito, l’arte e la cultura.
La suite riprende con i canti popolari del Sud, che richiamano aspra fatica di lavoro (i raccoglitori di olive in Abruzzo con Amara terra mia), amore e morte e passione per l’assolata terra e le sue donne: a Napoli con una gioiosa tarantella appositamente composta da Mutto e brani famosissimi come Fenesta ca lucive, Chist'è 'o paese d' 'o sole, Tammurriata nera, fino in Calabria con Calabrisella, e infine in Sicilia con Ciuri ciuri e Vitti ‘na crozza.
La canzone del terzo colore, “Rosso”, è un vulcanico, quasi futuristico inno al progresso, ai motori e al movimento, animato dalla forza purpurea del fuoco e dalla passione di uomini, popoli e colori.
“Libertà” è una canzone per soli e coro, più moderna, nata dalla suggestione di cantautori come Gaber, che esprime il valore dell’impegno per una vita senza catene.
Conclude l’opera il corale "Costituzione”, sui testi più significativi della nostra carta costituzionale.
“VERDE.BIANCO.ROSSO.“ è un canto d’amore alla Patria, una Patria che per ciascuno è fatta di qualcosa di diverso: terra, lavoro, arte, cultura, libertà dalle offese della vita, amore, desiderio senza fine, promessa di futuro.